Come nascono e come crescono le attività di Societing 4.0?
Creiamo ponti e favoriamo l’emersione di nuovi punti di vista
Favorire gli incontri, i confronti e far emergere punti di vista nuovi, oltre le polarizzazioni e creando connessioni e ponti tra discipline e posizioni differenti e distanti: questa è l’essenza del metodo di Societing 4.0.
La teoria e la pratica sono parte dello stesso processo
Siamo convinti che sia necessario superare la separazione tra la teoria e la pratica, creando tra questi un ponte che favorisca l’incontro, la reciproca conoscenza e lo scambio. Ricerca e azione si sviluppano e si ricombinano insieme, rafforzandosi. Per affrontare la complessità dei contesti socio-economico-ambientali nei quali ci muoviamo serve un approccio transdisciplinare.
Facciamo incontrare i “diversi”
Pensiamo che il cambiamento si possa realizzare solo con la partecipazione e il protagonismo di tutti i soggetti e gli attori presenti in ogni (eco)sistema. Significa riconoscere l’importanza della compresenza di attori tra loro differenti che, con il loro apporto, consentano di ricombinare i saperi, i punti di vista, i linguaggi, per arrivare a definire soluzioni più efficaci per affrontare la complessità.
Le tecnologie sono strumenti a supporto del cambiamento
Per noi le tecnologie non sono per forza causa di alienazione ed allontanamento dalla tradizione, dalla ruralità, dall’artigianalità della produzione ma possono diventare il mezzo per immaginare insieme ai giovani, agli artigiani, alle piccole imprese, agli imprenditori sociali, alle start up, alla ricerca 4.0, alle istituzioni, … un senso diverso della produzione, del lavoro, dell’ambiente e della società. Per questo pensiamo alle modalità di applicazione delle tecnologie in tutti i contesti e creiamo ponti tra il sistema della ricerca e i luoghi delle reali applicazioni
Abbiamo uno stile artigianale
Il nostro stile è simile a quello dell’artigiano che realizza un lavoro da cui è possibile ricavare costantemente un sapere necessario e nuovo, dove ogni fase del “processo di produzione” diventa parte del tutto, che va controllato e curato con la disponibilità ad apprendere dagli errori, motivati dalla continua possibilità del miglioramento.
Guardiamo al bene comune
Lavoriamo per abilitare un pensiero e un’azione personale e collettiva che generino comportamenti connettivi, orientati socialmente, creativi, produttivi. Supportiamo soggetti e comunità di apprendimento capaci di incidere positivamente sulle condizioni e sugli effetti del produrre, dell’innovare, del vivere insieme, del prendersi cura. Guardiamo al bene comune.
Il nostro approccio: I principi dell’azione di Societing 4.0
I cambiamenti e i processi di innovazione non sono fini a sè stessi e non possono essere predefiniti, in quanto prodotti da processi di confronto, scambio e reciproco apprendimento. Per questo gli obiettivi da raggiungere sono sempre in fase di ridefinizione e l’azione viene orientata alla possibilità di costruire insieme forme di futuri possibili.
Pensiamo che il cambiamento si possa realizzare solo con la partecipazione e il protagonsimo di tutti i soggetti e gli attori presenti in ogni (eco)sistema. Significa riconoscere l’importanza della compresenza di attori tra loro differenti che, con il loro apporto, consentano di ricombinare i saperi, i punti di vista, i linguaggi, per arrivare a definire soluzioni più efficaci per affrontare la complessità.
Siamo convinti che sia necessario superare la separazione tra la teoria e la pratica, creando tra questi un ponte che favorisca l’incontro, la reciproca conoscenza e lo scambio. Ricerca e azione si sviluppano e si ricombinano insieme, rafforzandosi. L’interazione tra teoria e pratica richieste un approccio transdisciplinare, necessario ad affrontare la complessità dei contesti socio-economico-ambientali.
La ricerca-azione si apre, ogni volta, alla possibilità di nuove scoperte. Ogni volta parte e continua senza condizionamenti, così i problemi analizzati sono soggetti ad una possibile riformulazione. Le azioni da intraprendere e le loro conseguenze non possono essere mai completamente definite e conosciute in anticipo: arrivano come frutto di interazioni, scambi e apprendimenti continui.
Crediamo nel radicamento in un contesto reale, del quale è fondamentale conoscere e riconoscere le specificità. La ricerca-azione, che utilizza e produce pensiero e conoscenza generale, parte e si rivolge ad ambiti di intervento (geografici, tematici, sociali,…) concreti, che hanno le loro specificità, da riconoscere, analizzare e valorizzare. I processi di conoscenza sono funzionali a definire idee e soluzioni che verificano la loro utilità ed efficacia alla prova dei fatti.
Utilizziamo il dirottamento di senso (détournement) di concetti precostituiti. E’ un metodo che ci consente di giocare a inserire elementi, che abitualmente appartengono ad un contesto specifico, all’interno di un contesto differente, per creare relazioni inconsuete dalle quali ricavare nuovi significati possibili, nuove idee e nuove soluzioni. In questo modo, per esempio, si costruisce l’immaginario che fa dialogare l’innovazione tecnologica e i contesti socio-culturali in cui prevale la tradizione: la tecnologia può avere una funzione in questi contesti e insieme smettere di essere il simbolo dell’alienazione.
Lavoriamo per abilitare un pensiero e un’azione personale e collettiva che generino comportamenti connettivi, orientati socialmente, creativi, produttivi. Supportiamo soggetti e comunità di apprendimento capaci di incidere positivamente sulle condizioni e sugli effetti del produrre, dell’innovare, del vivere insieme, del prendersi cura. Guardiamo al bene comune.
Come nel mestiere dell’artigiano, ci sta a cuore realizzare un lavoro da cui sia possibile ricavare costantemente un sapere necessario e nuovo, dove ogni fase del “processo di produzione” diventa parte del tutto, che va controllato e curato con la disponibilità ad apprendere dagli errori, motivati dalla continua possibilità del miglioramento.
Creiamo ponti: nell’era delle reti significa connettere istituzioni culturali e società civile; aree interne, rurali e bacini metropolitani; micro-piccole e medie imprese e corporazioni internazionali; discipline e metodi; strutture istituzionali di ricerca e la moltitudine di iniziative dal basso, di esperimenti quotidiani che ci suggeriscono nuove strade per uscire dal fallimento del presente.
La creazione di ponti, il supporto allo scambio e al confronto, la polifonia, l’incontro tra le discipline e i saperi, la compresenza di attori diversi e l’abilitazione alla cura del bene comune sono condizioni che consentono di superare le polarizzazioni, utilizzare i conflitti e valorizzare le differenze, per far emergere vie possibili capaci di abbracciare la complessità.