Negli ultimi anni i progressi legati all’ Intelligenza Artificiale hanno rappresentato una sfida per il settore tecnologico, ma a delineare i confini di un futuro sempre più prossimo è la sua sinergia con l’Intelligenza Collettiva.

L’AI (Artificial Intelligence) da tempo non è più circoscritta solo al campo della ricerca tecnologica fine a se stessa, ma è entrata a far parte della nostra vita quotidiana, con la diffusione dell’uso di device tecnologici che mettono a disposizione assistenti vocali, o con l’utilizzo di algoritmi in grado di decifrare i nostri gusti su piattaforme di streaming.

Già dal 2017, secondo un sondaggio condotto dal Pew Research Center, quasi la metà degli adulti statunitensi (46%) afferma di utilizzare gli assistenti vocali per interagire con smartphone e altri dispositivi.

Gli assistenti vocali sono presenti su una vasta gamma di dispositivi, ma il modo più comune di usarli  per gli americani è su uno smartphone (42%).

Circa il 14% del pubblico ha utilizzato un assistente vocale su un computer o un tablet, mentre l’8% afferma di usarlo su un dispositivo autonomo come Amazon Echo o Google Home.

Ed è per questo che l’appeal e la diffidenza verso l’Intelligenza Artificiale sono drasticamente diminuiti a favore di una consapevolezza verso i suoi possibili utilizzi.

Il  cambiamento nella sua percezione generale ha determinato una riflessione riguardo la relazione tra intelligenza artificiale e intelligenza collettiva

L’interesse generale si sta spostando verso l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale nel campo del decision making e problem solving, l’AI dunque potrebbe aiutare grossi gruppi di persone a prendere decisioni o generare alternative.

La fondazione Nesta, che si occupa di innovazione a livello globale, ha mappato questo nuovo campo di utilizzo, che permetterebbe all’Intelligenza Artificiale e all’Intelligenza Collettiva di cooperare e aiutare grandi gruppi di persone a pensare e scegliere alternative in maniera più efficiente, aumentando la precisione di predizione e dell’analisi.

Il concetto di Intelligenza Collettiva, ipotizzato da Pierre Levy, è ricondotto a una  forma di intelligenza che comporta una mobilitazione effettiva delle competenze, poiché distribuita ovunque, continuamente valorizzata, coordinata in tempo reale. Il sapere distribuito determina un  processo di emancipazione e civilizzazione, che pone ogni persona al servizio della società,  permettendo la libera espressione del sé e la possibilità di fare appello alle risorse intellettuali e all’insieme delle qualità condivise.

Dunque, considerati i campi limitati in cui l’AI può presumibilmente risolvere problemi complessi senza l’ausilio di altri strumenti, la sua sinergia con l’Intelligenza Collettiva può aiutare gruppi di persone come organizzazioni benefiche, imprese, parlamenti o città a risolvere problemi decisionali o democratici.

Nesta, per questo, ha raccolto sette tra gli esempi più promettenti del settore e mostra cosa potrebbero generare, sia nel campo umanitario che in quello scientifico, facendo previsioni riguardo il futuro potenziale di alcuni settori dell’Intelligenza Collettiva.

Nel prossimo articolo vi racconteremo i sette esempi raccolti da Nesta di sinergia tra AI e Intelligenza Collettiva e i suoi impatti.

 

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